BERLINO: AFFITTI BREVI PER NON PIU’ DI 90 GIORNI. E SALE LA RICHIESTA DI ESPROPRI

BERLINO: AFFITTI BREVI PER NON PIU’ DI 90 GIORNI. E SALE LA RICHIESTA DI ESPROPRI

Foto di copertina: la distribuzione degli annunci a Berlino a per interi appartamenti (rosso) o porzioni di immobili in condivisione (verde) fotografata da InsideAirbnb.com a fine 2018

La capitale tedesca, ha da tempo un serio problema abitativo al quale la diffusione degli affitti breve aggiunge ulteriori problemi. Se da una parte la popolazione berlinese continua a crescere di 40,000 unità all’anno, dall’altra la speculazione immobiliare ha portato a concentrare nelle mani di poche società centinaia di migliaia di appartamenti, che inevitabilmente vengono sottratti al mercato abitativo e messi a reddito nel mercato degli affitti brevi. I canoni per gli affitti abitativi – già raddoppiati nell’arco degli ultimi sette anni – continuano a salire e secondo le notizie riportate dalla stampa, entro il 2030 occorrerà reperire o costruire 200-300 mila nuove unità abitative.

Le restrizioni introdotte sugli affitti brevi sono state negli ultimi anni severe.

L’affitto di parti della casa in coabitazione con il proprietario è permesso, ma regolamentato: se interessa più del 49% dell’abitazione occorre un’autorizzazione, senza la quale la multa può superare i 200mila euro. L’affitto di interi appartamenti era stato addirittura proibito nel 2016, con multe nel caso di inserzioni illegali fino a 100,000 €. Nonostante ciò gli affitti brevi, anche di interi appartamenti, hanno continuato a crescere, seppure a tassi inferiori alle altre città europee, mentre varie cause legali hanno indotto l’amministrazione della città ad allentare la stretta.

Dal 2018 la normativa è stata parzialmente ammorbidita: è consentito affittare la casa in cui si risiede e anche le seconde case, ma per quest’ultime c’è un limite di 90 giorni all’anno. In ogni caso, per affittare occorre ottenere un permesso specifico e l’iscrizione in un pubblico registro, il cui numero deve essere riportato in ogni inserzione. In caso di inserzioni illegali la sanzione per le piattaforme è stata alzata a oltre 600,000 €.

Intanto, il fronte dei residenti mobilitato sul tema dell’emergenza abitativa si continua ad allargare a sostegno della richiesta di espropriare gli appartamenti alle società che ne detengono più di 3000. Il principale bersaglio della campagna è Deutsche Wohnen, colosso immobiliare con oltre 100mila appartamenti solo nella capitale tedesca, in gran parte derivati dall’acquisto degli immobili destinati all’housing sociale nella ex DDR. La petizione popolare è sostenuta da Die Linke e Verdi e sembra incontrare già il favore del 44% della popolazione.