IL COMUNE DI VENEZIA RISPONDE PRONTAMENTE AL NOSTRO APPELLO, SONO ORA UNDICI LE CITTÀ CHE CHIEDONO A PARLAMENTO E COMMISSIONE UE DI INTERVENIRE A SOSTEGNO DELLA LORO AZIONE PER REGOLAMENTARE LA DIFFUSIONE INCONTROLLATA DEGLI AFFITTI BREVI. RINGRAZIAMO IL COMUNE DI VENEZIA E AUSPICHIAMO PRONTA ADESIONE ANCHE DAL COMUNE DI FIRENZE

IL COMUNE DI VENEZIA RISPONDE PRONTAMENTE AL NOSTRO APPELLO, SONO ORA UNDICI LE CITTÀ CHE CHIEDONO A PARLAMENTO E COMMISSIONE UE DI INTERVENIRE A SOSTEGNO DELLA LORO AZIONE PER REGOLAMENTARE LA DIFFUSIONE INCONTROLLATA DEGLI AFFITTI BREVI. RINGRAZIAMO IL COMUNE DI VENEZIA E AUSPICHIAMO PRONTA ADESIONE ANCHE DAL COMUNE DI FIRENZE

Foto di copertina: la mappa degli annunci per affitti brevi “fotografata” su Firenze da InsideAirbnb a fine 2018

Firenze, 23 giugno 2019

Già oggi, con una dichiarazione rilasciata al Gazzettino, l’assessore al Bilancio Zuin, ha comunicato l’intenzione del Comune di Venezia di aderire prontamente all’appello che le associazioni Progetto Firenze e 25aprile Venezia hanno rivolto ai propri Sindaci.

Un appello in cui si chiedeva ai Comuni di Firenze e Venezia di associarsi alla richiesta rivolta al Parlamento e Commissione UE da dieci città europee (Amsterdam, Barcellona, Berlino, Bordeaux, Bruxelles, Cracovia, Monaco, Parigi, Valencia e Vienna) di intervenire a sostegno dei loro sforzi di contenere il dilagare degli affitti brevi.

Esprimiamo quindi il nostro sincero ringraziamento ala Sindaco e alla Giunta di Venezia per questa loro pronta adesione.

Ci auguriamo che altrettanto pronta risposta giunga ora da Firenze, e per questo rinnoviamo il nostro appello al Sindaco Dario Nardella e alla sua Giunta. Un appello che in due giorni e con il solo passaparola ha già raccolto oltre 140 adesioni di cittadini e associazioni.

Ricordiamo che l’iniziativa delle dieci città europee è scaturita in seguito al parere non vincolante espresso dall’avvocato generale della Corte di Giustizia europea per il quale, secondo i regolamenti e le direttive della UE, Airbnb dovrebbe essere considerato un fornitore di informazioni digitali piuttosto che un agente immobiliare tradizionale. Se questo status fosse riconosciuto dalla Corte, le piattaforme online per gli affitti brevi sarebbero sollevate dal dovere di ottemperare alle normative già introdotte, o in corso di introduzione, per regolamentare le locazioni brevi e contenere la gentrificazione turistica di interi quartieri e città.

Grazia Galli, Sandra Gesualdi, Massimo Lensi, Emanuele Baciocchi – Associazione Progetto Firenze

L’appello delle associazioni Progetto Firenze e 25aprile Venezia

Il testodel comunicato diramato dalle dieci città europee

Per approfondire sulla situazione degli affitti brevi a Firenze e nelle città del mondo