Foto di copertina © Massimo Lensi
Firenze, 24 settembre 2018
Si aggira per le vie di Firenze l’ossessivo spettro chiamato “ritorno d’immagine”. Tutto si fa in suo nome, perfino chiedere che la bistecca alla fiorentina sia premiata e promossa a patrimonio intangibile dell’umanità. Con tutto il rispetto per la bistecca e per i ristoratori, la richiesta promossa dal vulcanico sindaco di Firenze è un boomerang.
Un boomerang che si ritorcerà contro la città.
E che va ad aggiungersi alle inopportune politiche sul turismo promosse dai nostri enti territoriali che, come dimostrano i numeri, hanno saturato Firenze lanciandola verso il baratro dell’Overtourism. Succede che a forza di promuovere qualcosa se ne deprezzi il valore. Nel caso di Firenze si sta però facendo di peggio: si sta snaturando quello che era un museo a cielo aperto del Rinascimento trasformandolo in un parco giochi-mangificio per il consumo del turismo usa e getta. Una massa enorme di persone che la città non regge, né l’amministrazione sa gestire.
A Firenze serve altro.
Se proprio il Sindaco di Firenze vuole argomenti da discutere con in presidente della commissione nazionale Unesco, Franco Bernabè, si faccia consigliare politiche di sostegno reale al settore artigiano. Un settore economico che sta scomparendo proprio a causa della gentrificazione economica e sociale che questa città sta subendo a causa del turismo, per salvare il quale servono iniziative concrete, ben al di là della nomina della città a “Capitale creativa europea”. Firenze non ha bisogno di spot momentanei e discutibili, ma di politiche di sviluppo economico diversificate che investano e creino risorse nel territorio e per il territorio, scongiurandone la totale dipendenza dal turismo e dai capitali esteri che stanno assumendo il controllo della città.
Massimo Lensi, associazione Progetto Firenze