LETTERA APERTA ALL’ASSESSORA ALESSIA BETTINI

LETTERA APERTA ALL’ASSESSORA ALESSIA BETTINI

Gentile assessora Bettini,

Ho letto i suoi commenti a seguito, parrebbe, del nostro flash-mob contro la famosa cordonatura di Santo Spirito. Il codice è il solito: la civiltà, soluzione temporanea, la movida fuori controllo e via dicendo.

Le domando: come siamo arrivati a questo punto?

La piazza è quasi interamente occupata dai tavolini. Il cordone non blocca la movida, la sposta di qualche gradino più in basso; il cordone non tutela, quindi, il sonno dei residenti, ma solo il sagrato della Chiesa se saprà reggere l’urto dei movidari; è un provvedimento che vale tutta la settimana (non specifico, qui, le varie modalità: “sosta semplice sui gradini”, “sosta più consumo”, “sosta sul sagrato”, “sosta dopo le 16 e fino alle 22 nel finesettimana” eccetera).

Sono il primo a mettermi in fila per la tutela del sagrato della Chiesa e del significato religioso, e storico, del luogo, e lo dico da convinto anticlericale. Sono disposto perfino a fare il cordone umano. Però, cara assessora, vi siete mai chiesti in giunta i motivi di una mercificazione così profonda di Firenze e dei suoi spazi pubblici? Di tutta Firenze, non solo di Santo Spirito?

Ho una certa età, e ricordo bene la piazza dei miei anni universitari: non era stato ancora aperto un locale notturno. La vita scorreva semplice, pur in anni estremamente difficili. Non vorrei essere frainteso. Non sono un conservatore, non guardo con nostalgia alla Firenzina del messer Aprile che fa il rubacuor. Auspico un equilibrio tra chi vive a Firenze e chi la consuma.

Un equilibrio. E quel cordone sul sagrato non va nella direzione di cercare un equilibrio, ma di amplificare i conflitti esistenti e di gestire con modalità punitive una situazione che potrà, ahimè, solo peggiorare. I residenti continueranno a non dormire, e la movida selvaggia, al limite, si sposterà da qualche altra parte. Come peraltro sta già accadendo. Una toppa peggiore del buco.

Concludo assicurandole, assessora, che se lo riterrà opportuno, sono a sua disposizione per illustrarle le difficoltà di vivere a Firenze per un residente del centro storico: un tempo centro, oggi periferia morale, questo sì, della Firenze alla ricerca di un nuovo equilibrio. Vede, capisco che trovare soluzioni che soddisfino tutti sia veramente difficile, quasi impossibile. La semplicità è difficile da raggiungere. Firenze è una città complessa, che ha subito un processo di turistificazione intenso negli ultimi anni. Ma sono proprio le soluzioni “temporanee” a non soddisfare il bisogno di un nuovo equilibrio urbano. Sono convinto che sia ormai tardi. Però si può, anzi si deve provare. Guardando l’insieme dei fenomeni urbani, non cercando di nascondere sotto il tappeto dei buoni sentimenti la polvere del consumo di Santo Spirito. La crisi pandemica, in fondo, qualcosa ci ha insegnato, no?

Leggo che il 2 luglio Firenze sottoscriverà il Manifesto delle Città Gentili, e a sua volta sarà proclamata Città Gentile. Mi auguro torni a esserlo anche con chi a Firenze vive e lavora.

Un caro saluto.

Massimo Lensi