Foto di copertina © Massimo Lensi
Firenze 20 ottobre 2019
Non è la prima volta che scriviamo riguardo le scuole di via di San Giuseppe a Firenze, assediate dalle comitive turistiche. Purtroppo, ancora venerdì scorso abbiamo potuto toccare con mano che la situazione davanti agli ingressi delle scuole primarie Vittorio Veneto e Pestalozzi resta disastrosa.
Sembra incredibile che nulla sia cambiato da quando ne parlammo, all’inizio e poi tornammo con un flash mob in piazza Santa Croce alla fine della scorsa primavera.
Novembre è alle porte e con esso quella che una volta era la bassa stagione in cui si era soliti registrare presenze turistiche in calo, che da qualche anno però non è più molto significativo. La città è ancora piena di turisti e la quantità e la numerosità delle comitive che, da ogni parte del mondo, continuano a calare su Firenze in bus e minivan che li scaricano su lungarno Pecori Girardi restano insostenibili.
Quando ieri siamo arrivati per tentare un presidio protettivo intorno al portone della scuola Vittorio Veneto mancavano pochi minuti alle 16:00. In piazza Santa Croce la sagoma ottocentesca del Dante di Enrico Pazzi sembrava cinta d’assedio da stuoli di formiche colorate disposte nella piazza in plotoni medio grandi, o accoccolate sui gradini della basilica e del portico.
Fiumi di persone in rapido scorrimento in un senso o nell’altro di via di San Giuseppe, con lo sguardo fisso nel telefonino per assicurarsi l’ultima foto delle bellezze che solo a casa riusciranno, forse, a vedere.
Ciascun gruppo era segnalato dalla bandierina saldamente impugnata da una guida intenta a impartire ferree istruzioni di marcia. Le lingue che risuonavano di più erano, in ordine crescente di rappresentanza, l’inglese, lo spagnolo, il tedesco e il cinese. All’imbocco di via di San Giuseppe il mescolio di voci diveniva un rumore indistinto, interrotto magari dagli Oh degli indisciplinati che immancabilmente si staccavano dal gruppo per fotografare un omino disegnato all’interno di un cartello segnaletico da un noto artista da anni residente a Firenze. Sarà per la mancanza di scritte in altra lingua che l’italiano, sta di fatto che nessuno di costoro dava segno di accorgersi che quel cartello è lì a segnalare qualcosa: le fasce orarie di uscita dalle scuole in cui vige il divieto di transito per i mezzi a motore. Del resto, anche la catena che dovrebbe esser stesa in corrispondenza del periodo di divieto era fuori servizio.
Raggiunta la scuola, forti della presenza di tutti consiglieri, comunali e di quartiere, di Sinistra Progetto Comune, ci siamo schierati per fare due ali barriera davanti al portone della scuola Vittorio Veneto.
Non abbiamo ostruito la strada, ci siamo limitati a circoscrivere una piccola area interdicendola con i nostri corpi al flusso delle comitive. In mano avevamo cartelli multilingua in cui spiegavamo ai passanti che lì ci sono le scuole e che ai bimbi va lasciato lo spazio per muoversi in sicurezza e tranquillità.
Un piccolo gesto, che però in quell’incredibile gorgo di flussi umani a qualcosa è servito.
Varie mamme ci hanno detto che si sentono abbandonate e che la nostra iniziativa ha fatto riaccendere in loro un po’ di fiducia, quanto meno di non essere lasciate sole dalla città. Anche i turisti ci è sembrato capissero: mentre passavano vedendo i nostri cartelli sorridevano in molti alzando il pollice, o dicendo “right” “bravo!” “bueno!”.
La cosa più importante, però, è che abbiamo verificato di persona che molto si potrebbe fare per migliorare la situazione già ora, e per risolverla in un vicino futuro.
La direzione della scuola ha già fatto quanto poteva, spingendosi fino a organizzare in turni l’uscita degli oltre 400 bimbi e bimbe.
L’Amministrazione comunale, invece potrebbe fare molto di più. Nell’immediato siamo, infatti, convinti che le cose migliorerebbero se provvedesse a:
- dotare la scuola di un paio di transenne e del permesso per posizionarle ai lati del portone per creare un area interdetta al passaggio e proteggere l’ingresso e l’uscita dei bimbi.
- Installare dei cartelli multilingua molto grandi ai due estremi di via di San Giuseppe, in modo da avvertire che sulla strada affacciano delle scuole e raccomandare di usare altri percorsi in corrispondenza dell’orario di ingresso e uscita dei bimbi dalle stesse.
- Installare dei pilomat temporizzati agli estremi della strada in modo da impedire il passaggio di auto e motorini (che continuano a ignorare il divieto).