Foto di copertina © Massimo Lensi
Firenze 18 giugno 2019
È stato presentato stamani a Palazzo Strozzi Sagrati il Rapporto dell’IRPET sulla stagione turistica 2018 in Toscana. Un dato positivo a livello regionale, ma con grandi disparità tra i diversi ambiti, con città come Firenze a confronto con l’overtourism e aree come la Maremma e la costa che vivono stagnazioni o importanti diminuzioni delle presenze, con pesanti preoccupazioni per le economie locali.
Al di là di questo però, a destare la nostra preoccupazione – e ci auguriamo l’alacre attivazione delle istituzioni che sovraintendono il settore – sono alcuni particolari non di poco conto.
Il primo è che, come sottolineato nello stesso rapporto IRPET, le statistiche sul turismo, pur seguendo metodologie e procedure conformi al Regolamento UE n.692/2011, sono da tempo alla prova dei fatti inadeguate a intercettare il totale delle presenze turistiche. Un particolare non di poco conto considerando che, come si afferma nella nota a pagina 21, a mancare all’appello è oltre la metà dei viaggiatori che esprimono una domanda turistica in Toscana.
Il secondo aspetto è che a questa cecità strutturale del sistema statistico, si aggiunge, per mancanza di un efficace sistema sanzionatorio, l’inadempienza da parte di alcune strutture nel rispondere ai questionari per la comunicazione di arrivi e presenze, con un tasso di mancata risposta al questionario ISTAT sulle strutture ricettive e i flussi di clienti pernottanti salito tra il 2011 e il 2015 dal 13% al 17%.
Sulla base di quanto lo stesso Rapporto IRPET comunica, si deve quindi dedurre che le presenze turistiche in Toscana nel 2018 siano state in realtà il doppio di quelle registrate dalle statistiche ufficiali, ovvero almeno 96 milioni. Una cifra notevole, che per Firenze, il cui contributo alle presenze regionali è del 28%, si traduce in 26,88 milioni di presenze turistiche, quasi il doppio dei 15,50 milioni registrati dalle statistiche ufficiali per l’intera Città metropolitana.
A fronte di tutto questo, troviamo davvero preoccupante che le politiche comunali, di ambito e regionali sul turismo si basino sui dati forniti da un sistema statistico vetusto, pur nella consapevolezza condivisa della sua inadeguatezza a fornire informazioni utili sia sulla reale quantità e qualità dei flussi turistici, sia sulla loro effettiva distribuzione per ambiti e, cosa ancor più grave, sull’effettivo tasso di turisticità raggiunto in mete altamente desiderate dal turismo di massa come la città di Firenze, dove da alcuni anni sembra essersi largamente superata la capacità di carico, sia in rapporto ai servizi, sia in rapporto alla vivibilità della città per chi vi risiede.
Associazione Progetto Firenze