Foto di copertina © Grazia Galli
Questo nostro primo anno associativo si è chiuso con tante iniziative messe in cantiere: alcune andate a buon fine, altre in corso d’opera, qualcuna rimasta a mezz’aria. È nelle cose da mettere in conto.
Possiamo dirci soddisfatti di essere riusciti, insieme ad altri amici di percorso, a introdurre nel dibattito politico e culturale di Firenze i termini di un problema per troppo tempo disconosciuto: quello della saturazione turistica della nostra città e degli effetti nefasti che si porta dietro (qui la rassegna stampa sulle nostre iniziative e qui l’archivio di articoli e documentazione che abbiamo prodotto su questo tema).
Siamo riusciti a portare il Comune di Firenze a far parte del gruppo di città europee che chiedono nuove norme per regolare il mercato degli affitti brevi turistici.
Insieme a Sunia e CGIL della Toscana abbiamo elaborato un decalogo di proposte per porre un argine ai disequilibri creati dall’industria del turismo e introdurre strumenti regolatori.
Due iniziative più che mai da rilanciare, anche alla luce della recente sentenza della Corte Europea di Giustizia contro le azioni intraprese dal Comune di Parigi per imporre regole alla attività di Airbnb e del recente interesse manifestato dall’Amministrazione comunale per alcuni punti del decalogo.
Batti e ribatti, con ripetute segnalazioni siamo riusciti a portare all’attenzione delle istituzioni il problema dell’uscita degli scolari della scuola primaria Vittorio Veneto,
e ad avere in funzione tutti i giorni, e a tutti i piani, i due ascensori del mercato coperto di San Lorenzo. Altrettanto successo non abbiamo avuto riguardo il passaggio pedonale protetto di piazza Adua: le nostre segnalazioni sono state recepite dal Consiglio di Quartiere, ma il passaggio continua a essere inaccessibile ai pedoni; ci ritorneremo su.
Abbiamo dato vita a un giornalino informativo – I’ canto de’ Bischeri – che cerchiamo di far uscire più o meno regolarmente, e alcuni di noi hanno scritto un libro per raccontare la vita dei residenti soffocati dall’overtourism e esporre proposte per ripristinare l’equilibrio che Firenze ha perduto.
Il nostro impegno per la difesa dei diritti della persona e dello Stato di Diritto cerca di arrivare anche in quelle parti che la città dimentica, come il carcere (qui una rassegna stampa). Siamo perciò contenti che il nuovo anno si sia aperto consentendoci di sollevare l’attenzione della città, e soprattutto del Ministro della Giustizia, sull’intollerabile stallo che ha sin qui precluso l’apertura a Firenze di un istituto a custodia attenuata (ICAM), o una casa famiglia, per le madri detenute con i loro bimbi.
Poco o tanto che sia, in ciò che facciamo ci crediamo e ci finanziamo unicamente tramite le quote associative e le libere donazioni. Per questo abbiamo deciso di modificare il nostro Statuto inserendo, accanto a un ristretto numero di soci promotori che si sono assunti la responsabilità di condurre l’associazione, anche la figura del socio sostenitore, che aiuta l’associazione con un contributo annuale di 10€, partecipando alla vita associativa solo quando può e vuole, o solo su specifiche iniziative.
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