Foto di copertina © Massimo Lensi
Firenze, 22 gennaio 2019
L’appello degli intellettuali per Nardella contro le destre populiste e reazionarie e per l’unità della sinistra è sintomatico del clima che si respira in città. Un clima che nasconde un errore di metodo, quello di confondere le elezioni amministrative con il consueto braccio di ferro tra i blocchi di riferimento nazionali. Contrapposizioni che, se trasferite nelle elezioni amministrative, impoveriscono il salubre dispiegarsi di visioni alternative per il governo della città. E’ innegabile, infatti, che Firenze abbia la necessità di un serio confronto tra programmi differenti. La democrazia anche quella cittadina si realizza in questo, non nelle serrate per paura di perdere il governo a causa delle destre populiste, tra l’altro il miglior modo per dar loro una mano.
A Progetto Firenze interessa portare nella prossima campagna elettorale i temi del disagio del vivere quotidiano dovuto alla iper saturazione turistica e alla gentrificazione, che dopo aver portato allo spopolamento del centro si estendono ora alle periferie causando una vera e propria emergenza abitativa in tutta la città, e il tema altrettanto urgente delle nuove tutele dei diritti civili e politici all’interno degli ecosistemi digitali urbani.
Non ci interessa la dinamica elettorale, ma ci preoccupa la possibilità che il vecchio e consunto slogan “Nessun nemico a sinistra”, che ha già fatto tanti e troppi danni in passato, smorzi il dibattito. Occorrono all’opposto confronti aperti sulle alternative di governo e necessarie assunzioni di responsabilità politiche. Ben vengano quindi anche un candidato a sinistra del Pd e programmi di governo alternativi a quelli dell’attuale sindaco con le sue tante liste di appoggio. Firenze, ha bisogno di avviare politiche di demarketing territoriale per tornare a essere una città sostenibile a misura di chi ci vive o la visita, e non l’ennesimo luna park nel mercato del turismo globale.
Massimo Lensi, Presidente di Progetto Firenze