Foto di copertina © Grazia Galli
Firenze, 26 aprile 2019
L’intervento varato all’ultimo tuffo dalla giunta fiorentina nel dichiarato intento di salvare la vocazione di servizio alla cittadinanza dei due principali mercati del centro storico ha tutto il sapore di un’iniziativa elettorale per dar mostra di occuparsi finalmente di un problema troppo a lungo ignorato: la turistificazione del commercio cittadino.
Un’iniziativa che non solo giunge troppo tardi per il mercato di San Lorenzo, ormai frequentato quasi esclusivamente da turisti in cerca di souvenir e comitive impegnate in experiences gastronomiche, ma addirittura, invece di premiare con sgravi e incentivi i pochi commercianti rimasti a servizio dei residenti in centro, li appesantisce di vincoli, bloccando il cambio di tipologia merceologica per almeno tre anni, salvo eccezioni sottoposte al nullaosta degli uffici comunali. Aggravi burocratici di cui non si sentiva il bisogno che non porteranno certo né nuovi clienti ai mercati, né nuovi residenti nel centro di Firenze.
Anche questo provvedimento, come già quello di poche settimane fa a tutela delle cosiddette botteghe storiche (sostanzialmente vincolate a mantenere insegne e arredi in cambio di un premiale inserimento nei circuiti della promozione turistica), mostra con chiarezza quanto sia irragionevole accorpare le deleghe sul turismo e sul commercio nello stesso assessorato. Due settori strategici per la città, ma con bisogni assai diversi per sostenere i quali servono politiche differenziate, fuori da quella logica di un colpo al cerchio e uno alla botte usata troppo spesso negli ultimi anni con i risultati che sono ora sotto gli occhi i tutti.
Errori gravi che Firenze sta pagando a caro prezzo e che chiediamo alla prossima Amministrazione, qualunque essa sia, di non ripetere.
Grazia Galli – Associazione Progetto Firenze