VISITA ALL’ISTITUTO PENALE MINORILE “MEUCCI” DI FIRENZE. RISTRUTTURAZIONI INTERNE FERME DA QUATTRO ANNI

VISITA ALL’ISTITUTO PENALE MINORILE “MEUCCI” DI FIRENZE. RISTRUTTURAZIONI INTERNE FERME DA QUATTRO ANNI

Firenze, 10 dicembre 2019

Nella mattina di oggi una delegazione ha visitato l’istituto penale minorile (IPM) “Meucci” di Firenze, situato all’interno dell’antico complesso monumentale di San Martino alla Scala. La delegazione era composta da: Grazia Galli (Segretaria dell’Associazione Progetto Firenze), Sandra Gesualdi (Fondazione Don Lorenzo Milani e Progetto Firenze), Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (consiglieri comunali – Sinistra Progetto Comune), Luca Maggiora (segretario della Camera Penale di Firenze e Associazione Progetto Firenze), Emanuele Baciocchi (Associazione Progetto Firenze) e Massimo Lensi (Partito Radicale e Associazione Progetto Firenze, responsabile della delegazione).

All’interno dell’istituto al momento della visita la delegazione ha riscontrato la presenza di 16 ragazzi, di questi 10 di nazionalità non italiana, 10 minorenni, e 8 in attesa di giudizio.

Dichiarazione di Massimo Lensi, Associazione Progetto Firenze:

“Seppure con una forte attenzione rivolta alle misure penali di comunità e al rapporto con il territorio, l’IPM di Firenze è e rimane un carcere, una istituzione totale. La piena disponibilità al confronto dimostrata dal Direttore e dal Comandante del corpo di polizia penitenziaria ci ha permesso di constatare pregi e difetti del Meucci. Tra questi ultimi, mi pare doveroso segnalare che la ristrutturazione interna degli edifici è ferma ormai da quattro anni – tra l’altro a causa di questo il servizio pasti deve essere esternalizzato – e rivolgere un forte appello agli enti locali e alla Regione Toscana affinché, insieme al Dipartimento di Giustizia Minorile, siano recuperate le risorse economiche necessarie alla conclusione dei lavori. La rete territoriale del volontariato in appoggio al carcere minorile sembra funzionare bene, mentre non altrettanto si può dire dei programmi di reinserimento. In questo senso, credo che sarebbe opportuno aprire una riflessione con tutti i soggetti coinvolti finalizzata alla conversione della struttura minorile in sintonia con la riforma dell’ordinamento penale del 2018. L’attenzione alle misure di comunità, infatti, deve essere alzato al massimo livello, per concepire una struttura “decarcerizzata” in grado di occuparsi adeguatamente della rieducazione, della formazione scolastica e del reinserimento delle persone minori autrici di reati. Il fatto che il Meucci sia stato mantenuto nel centro storico di Firenze, in stretto rapporto con la città, non può che facilitare questo compito e tale collocazione va difesa con l’aiuto di tutta la città.”